sabato 9 febbraio 2013

Antonio Clemente, l'unico "PittAutore"








Per quattro anni lo si è potuto ascoltare e incontrare nei locali e sui palchi di mezza Liguria, poi, nel novembre del 2012, il ritorno a casa, a Castelvetrano. Per Antonio Clemente, trentunenne cantautore siciliano con la passione per la pittura e la poesia, gli anni del soggiorno in Liguria non sono passati invano. In quel periodo ha frequentato gli ambienti musicali, in particolare di Genova e del ponente savonese, facendo esperienza e stringendo amicizie, ha conseguito a pieni voti la laurea specialistica all'Accademia di Belle Arti di Genova e ha registrato canzoni. Brani che sono finiti prima nell'Ep autoprodotto dal titolo "Infinito" (2011, Videoradio), e poi nel più recente disco d'esordio, intitolato "Davvero" (2012), che comprende quindici canzoni che si collocano nell'ambito della variegata e fiorente produzione cantautorale italiana.
Nel disco d'esordio hanno suonato, oltre alla band composta da Manuel Perasso, Giovanni Sanguineti, Stefano Lucchesi, Alice Nappi e Mario Vasa, ospiti quali il violinista savonese Fabio Biale, il chitarrista Matteo Nahum già collaboratore di Max Manfredi, Paolo Magnani alla chitarra elettrica e all'armonica, Fabrizio Zingaro al piano, il chitarrista Andrea Massone, Mirko Onofrio al clarinetto e al flauto traverso, Andrea Carozzo alla fisarmonica.
Abbiamo fatto una interessante chiacchierata con Antonio per scoprire quali sono i suoi progetti e cosa ha portato a casa dal suo soggiorno in Liguria.



Antonio, cosa ti hanno lasciato i quattro anni vissuti in Liguria?

"La gioia di aver vissuto esperienze e situazioni nuove, aver conosciuto luoghi e persone meravigliose. La soddisfazione personale di aver conseguito la laurea specialistica all'Accademia di Belle Arti di Genova, e soprattutto aver prodotto due dischi e aver suonato le mie canzoni in parecchie occasioni. Tutto il resto, compreso il motivo per cui sono andato via, preferisco scrollarmelo di dosso".

Nel 2012, dopo l'EP "Infinito", hai pubblicato il tuo primo album dal titolo "Davvero". Cosa ti ha spinto a farlo?

""Davvero" è un disco nato un po' in divenire, nell'arco di quasi sette mesi e che completa l'EP precedente. In primo luogo perché contiene in buona parte canzoni che avevo già suonato dal vivo in varie circostanze nel corso dei miei quattro anni trascorsi in Liguria e ci tenevo quindi a dar loro una forma più precisa, attraverso appunto la registrazione su cd. In secondo luogo perché, semplicemente, avevo voglia di far ascoltare queste canzoni, che dicono molto di me, di com'ero e di come sono diventato. Lo considero un disco "autunnale", in cui l'autunno è inteso metaforicamente come passaggio improvviso tra la spensieratezza dell'estate/adolescenza e le preoccupazioni e l'angoscia proprie dell'inverno/maturità, con tutti gli scompensi che questo passaggio implica".

Perché hai scelto questo titolo?

""Davvero" è il titolo della canzone di apertura del disco, ma è anche un avverbio a sostegno della sincerità e genuinità del contenuto dell'intero disco. Un po' come quando uno fa un'affermazione e successivamente la ribadisce aggiungendo appunto "davvero...". Mi sembrava adatto al messaggio che esso contiene". 

E qual è il messaggio?

"Nessuna verità assoluta, solo delle considerazioni individuali, che però sento profondamente mie e in quanto tali necessariamente sincere. Come dei ragionamenti fatti col cuore più che col cervello".

Il cd autoprodotto è attualmente disponibile unicamente in formato digitale sulla piattaforma bandcamp. Hai intenzione di pubblicarlo anche in formato fisico?

"Al momento non saprei, in quanto è veramente difficile trovare un'etichetta disposta a pubblicare o anche solo ascoltare e valutare il disco di un autore nuovo o sconosciuto. Sicuramente quanto prima farò stampare qualche copia fisica e la distribuirò autonomamente".

Non pensi che questa enorme produzione discografica alla fine possa inflazionare il mercato ed essere addirittura un ostacolo a farsi conoscere?
 

"Penso che da un lato sia positivo il fatto che stia tornando in auge la figura del cantautore o di chi comunque suona e canta ciò che scrive, in riferimento alla cosiddetta “scena indie” contemporanea, perché questo implica il fatto che nell'aria ci sia di nuovo voglia di fare e ascoltare qualcosa di vero, genuino ed originale dopo anni di piattume musicale e decervellamento inflitto dai vari talent show televisivi. Dall'altro credo e temo che, effettivamente, questa folla di artisti e band emergenti stia causando una saturazione tale da non permettere al pubblico di distinguere chi sia veramente artista e abbia quindi qualcosa da dire, da chi, al contrario, si atteggia da artista sulla scia di una moda momentanea".

Dopo quattro anni, sei tornato a vivere in Sicilia. Che differenze ci sono tra l'universo musicale ligure, che tu hai frequentato, e quello siciliano?

"In Sicilia, cosi come in Liguria, ci sono delle realtà musicali molto variegate e interessanti. Musicisti e band, come ad esempio Marta Sui Tubi, Colapesce e Di Martino, stanno uscendo dal sottosuolo per affermarsi anche di fronte al grande pubblico. Ciò nonostante spesso manca la curiosità da parte della maggior parte delle persone di andare a scoprire queste realtà a causa, secondo me, del vuoto culturale imposto dal mercato e dai media. Succede quindi che nei locali che offrono musica live prevalgano le cover band - io stesso fino a cinque anni facevo parte di una cover band di rock italiano - spesso formate da musicisti che invece avrebbero dei progetti propri e anche molto interessanti da far ascoltare. Questo però è un problema comune sia alla Sicilia che della Liguria. Resto però fiducioso e penso che un cambiamento in tal senso stia avvenendo".

Oltre a essere un cantautore sei anche poeta e pittore. Lavorare su troppi fronti non pensi che possa in qualche modo farti perdere di vista l'obiettivo principale?

"Il mio obiettivo principale è quello di esprimere me stesso in ogni forma e con ogni strumento di cui sono capace, senza ovviamente sfociare nella presunzione o nella pretesa di poter piacere. Le attività di cantautore, pittore e poeta, al momento, coesistono in me spontaneamente e senza crearmi particolari problemi. Anche perché, purtroppo, nessuna delle tre attività ha assunto ancora per me il valore di un vero e proprio lavoro".

Quando e perché ti sei avvicinato alla musica?

"Ascolto musica da quando ero adolescente e ho sempre prediletto, a prescindere dal genere, canzoni melodiche e dai testi onesti e mai banali. La scoperta dei cantautori intorno ai vent’anni, unito al fatto che scrivevo e leggevo poesie, strimpellavo la chitarra e sentivo una forte esigenza di dire delle cose in modo più efficace e immediato possibile, mi ha spinto a scrivere le prime canzoni. E credo che la canzone, e in generale la musica, sia uno degli strumenti più efficaci e disarmanti che ci siano al mondo".

A quali musicisti ti ispiri?

"Non ho pregiudizi né idoli. Mi ispiro sicuramente ai cantautori italiani, in special modo Battisti e De Gregori, ma amo molto anche il miglior pop e rock internazionale: i Beatles e il brit pop inglese, il grunge meno spinto, il folk e Bob Dylan".

Perché ti definisci "PittAutore"?

""PittAutore" è un gioco di parole ironico con cui mi sono auto-definito e che include e mescola le parole pittore e cantautore che sono le mie due attività principali. Pindaricamente mi piace immaginare che quando canto le canzoni queste si dipingano nella mente di chi le ascolta".

Promuoverai il tuo disco anche in Liguria?

"Non appena lo avrò stampato sicuramente spedirò qualche copia fisica presso qualche negozio di dischi di fiducia ligure. Inoltre spero di tornare presto per fare una presentazione dal vivo del disco insieme alla mia ex band genovese".


Come saprai le interviste su questo blog si concludono con le dieci domande secche.

- Amaro o vino passito? Passito: è già la vita ad essere amara.
- Vicoli o piazze? I vicoli che poi sbucano sulla piazza.
- Acciughe marinate o fritte? Fritte, oltre ad essere più grasse e unte hanno sicuramente un gusto più corposo.
- Azzurro o rosso? Viola, l'insieme dei due colori.
- Sdraio o sedia a dondolo? Sdraio. Soffro di mal d'auto.
- Giove o Marte? Giove perché è più lontano, grande e affascinante.
- Pennello o spatola? Pennello. Se sai usarlo puoi ottenere sfumature velate o pennellate più materiche.
- Tenco o De André? Onore al grande Faber, ma Tenco, per certi versi lo trovo più genuino.
- Gelato al pistacchio o alla fragola? Al pistacchio. Non amo il gelato alla fragola né la granita.
- Mocassini o scarpe da ginnastica? Scarpe da ginnastica per correre. Mocassini per stare fermo.


Titolo: Davvero
Artista: Antonio Clemente
Etichetta: autoproduzione
Anno di pubblicazione: 2012
Link: https://soundcloud.com/antonio-clemente




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